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Occhio all'angolo cieco: Consigli top per una guida sicura

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Si dice che l’amore è cieco. Tanto meglio per trovare l’anima gemella. Ma gli angoli ciechi alla guida? Beh, quelli non sono un vantaggio. Ed è ancora peggio se guidi un furgone. In questa guida ti spieghiamo cosa sono gli angoli ciechi (o morti) e come puoi gestirli. 

Innanzitutto, cosa sono gli angoli morti?

Un angolo morto è una zona inaccessibile al campo visivo del conducente in quanto non coperta né dai retrovisori, né dal parabrezza o dagli specchietti laterali. La maggioranza dei veicoli ha due angoli morti, uno per lato. Possono dipendere anche dall’intelaiatura dei finestrini o dal portellone di un furgone che ne sostituisce i finestrini posteriori. 

E perché tanto scalpore?

Di solito gli angoli morti sono due quando si guida, quindi potresti essere portato a credere che non costituiscano un problema. Tutt’altro. Rappresentano una vera e propria minaccia. In che senso? Ti dice qualcosa l’espressione “nomen omen”? Sia esso cieco o morto, un angolo così definito altro non è che una porzione del campo visivo nascosta al guidatore, magari proprio mentre ci passa un ciclista, un pedone, una moto, un’auto o un furgone. Non esistono situazioni più pericolose, soprattutto se viaggi in autostrada ad alta velocità. Ma anche a passo d’uomo, perché potresti comunque investire un pedone. 

Un problema da nulla per i furgoni?

Secondo il The AA gli angoli morti sono responsabili di oltre 1000 incidenti l’anno nel Regno Unito. Quindi se è la prima volta che guidi un furgone, è meglio che adotti la massima prudenza. E anche se sei scafato al volante, non sottovalutare le particolarità del furgone, soprattutto se lo alterni di continuo all’automobile. Passare dall’uno all’altro richiede sempre un minimo di adattamento. 

I furgoni sono in genere privi di specchietti retrovisori, perché non hanno i finestrini di dietro. Per questo la visibilità è ridotta. Inoltre i furgoni non hanno i finestrini posteriori, al posto dei vetri ci sono pannelli in lamiera. E, per quanto si allunghi il collo, è impossibile girare la testa o aguzzare la vista nell’angolo morto: la visibilità è irrimediabilmente compromessa. Più grande è il furgone, maggiore è la possibilità che altri mezzi in coda siano totalmente o parzialmente oscurati dalla sua sagoma. 

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Specchi, telecamere, angolature… No, non sei su un set cinematografico, è l’elenco dei nostri consigli di guida

Ti avevamo promesso un elenco di suggerimenti di guida sicura? Eccoli. Segui le nostre indicazioni per l’angolo morto e l’unica cosa che potresti trovare ammaccata è la mela del tuo pranzo al sacco, certamente non il furgone. 

1. Regola gli specchietti

Per sopperire alla mancanza dei finestrini posteriori, gli specchietti laterali sono molto più grandi nei furgoni. Ma bisogna regolarli prima di girare la chiave. Prima di mettere in moto, assicurati di godere della miglior visuale laterale possibile. 

2. Hai detto circumnavigare il furgone?

Un’altra cosa utile prima di metterti in viaggio è chiedere a qualcuno di fare due passi intorno al furgone mentre cerchi di non perderlo mai di vista osservando gli specchietti. Che sia un compagno di viaggio, chi ti noleggia il furgone o un passante che non ti prende per matto, poco importa. Basta conservarne una visuale accettabile per tutto il periplo. Se esce dal tuo campo visivo, regola gli specchietti di conseguenza. 

3. Monta gli specchietti per l’angolo morto

Una direttiva dell’UE impone agli autocarri l’installazione degli specchietti per l’angolo morto. I furgoni non rientrano in quest’obbligo ma molti li hanno già in dotazione. Si tratta di retrovisori specifici, come gli specchietti esterni grandangolari, spesso installati sullo specchietto nell’angolo più esterno in basso. Davvero di grande aiuto per ridurre l’ampiezza dell’angolo morto. 

Se acquisti o noleggi un furgone che ne è sprovvisto, considera la possibilità di installarli autonomamente. Verifica preventivamente con la società di noleggio la possibilità di montare accessori sul veicolo. 

4. O le telecamere posteriori

Un’alternativa più high-tech agli specchietti è data dalle telecamere posteriori. Ovviamente più costose, si ripagano tuttavia se sei un autista che fa spesso retromarce in luoghi angusti. 

5. Parcheggia con i sensori

Negli ultimi anni i sensori di parcheggio hanno spopolato. La fiducia che riponiamo in questi accessori prodigiosi è tale da non curarci più nemmeno degli specchietti retrovisori quando inseriamo la retro. Tutt’altro che consigliabile, certo, mentre sarebbe invece consigliabile montare i sensori nel retro del furgone. Per non farti mancare nulla puoi anche installarli frontalmente, così minimizzi il rischio di collisione. 

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6. Evita di fare il gambero

La retro non è semplice al volante di un furgone se non ne hai mai guidato uno. Quindi evita più che puoi di andare in retro per accostare e parcheggiare. Meglio il classico parcheggio di testa, per dirla tutta. Ma se la retromarcia è proprio inevitabile, puoi sempre scendere e studiare bene lo spazio circostante. 

7. La bici è la misura di tutte le cose

Che sia a pedalata assistita o normale, una bici è sempre difficile da avvistare in un angolo morto. Sono molti ad ammettere di faticare a scorgere i ciclisti, di gran lunga la categoria più vulnerabile sulla strada. La consapevolezza della presenza di una bici nell’angolo morto è già un buon punto di partenza per evitare a tutti i costi un incidente, soprattutto in presenza di traffico o sulle superstrade. E se segui il nostro ultimo consiglio. 

8. Metti la freccia

Perché le automobili e i furgoni hanno le spie luminose? Per indicare agli altri la tua direzione. Perché gli automobilisti non le usano? Semplicemente per pigrizia. E la pigrizia e l’incuria al volante possono risultare fatali, per sé stessi e per gli altri. Usare le frecce è un modo per segnalare agli altri le proprie intenzioni e per dar loro il tempo di reagire mentre si trovano fuori dalla visuale dell’autista del furgone. Puoi anche permetterti di commettere un errore e di rinunciare al sorpasso all’ultimo ma non puoi certo permetterti di correre il rischio di non segnalarlo. Non si sa mai: a volte basta una freccia per salvare una vita. 

 

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